Il fondo del CNUCE nella S&TDL
Per iniziativa dell'IIT - Istituto di Informatica e Telematica del CNR, UOS di Cosenza coordinata dal Prof. Guarasci, è in corso la digitalizzazione del vasto patrimonio documentario del Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico (CNUCE), il primo centro italiano di supercalcolo al servizio della ricerca scientifica nazionale, a partire dalla storica collaborazione con l'IBM.
Fare della tecnologia di avanguardia, e cioè dei calcolatori e delle reti di calcolatori, non soltanto la protagonista della ricerca scientifica e tecnologica di frontiera, ma anche il pilastro della collaborazione fra i centri di calcolo in Italia e, in prospettiva, il fulcro di una collaborazione sempre più solida fra le università e i centri di ricerca, in un'ottica finalmente integrata: questo l'obiettivo prioritario del CNUCE, che coniuga esemplarmente ricerca e servizio fin dalla sua fondazione. Sorto presso l'Università di Pisa nel 1965 per iniziativa di Alessandro Faedo e trasformatosi in un Istituto del CNR nel 1974, nodo di EARN (European Academic Research Network) nel 1984 e di Internet nel 1986, il CNUCE si mantiene sempre fedele alla sua vocazione originaria. Non soltanto collabora efficacemente con l'IBM, ma costituisce stabilmente uno degli otto nodi primari della rete GARR e, soprattutto, è il padre del web italiano: dagli standard di connessione alla registrazione dei domini .it, il CNUCE ha aperto infatti la rete a tutti, oltre i confini del mondo accademico e della ricerca, mettendo Internet a disposizione della società italiana nel suo complesso.
Grazie all'impegno dell'IIT - UOS di Cosenza, la S&TDL ospiterà una ricca selezione di documenti digitalizzati provenienti dagli archivi del CNUCE, assicurando la loro più ampia fruizione.
Fra i primi documenti resi disponibili, si segnala in particolare il verbale della riunione dell'8 giugno 1978 della Commissione Generale per l'Informatica incaricata della ristrutturazione del CNUCE, che ne ridefinisce i compiti istituzionali, sottolineandone la vocazione multidisciplinare e l'orizzonte europeo e mettendo a fuoco il rapporto singolare fra servizio e ricerca che lo contraddistingue peculiarmente.